Si è appena concluso con successo il primo corso dedicato a “Riscoprire la Bioetica” diretto dalla prof.ssa Giorgia Brambilla, docente universitaria di Bioetica e di Teologia morale. Organizzato dall’Associazione Famiglia Domani si è svolto nella sede romana di piazza Santa Balbina con iscritti collegati via streaming da tutta Italia e anche dall’estero. Il corso, iniziato nel mese di gennaio e conclusosi a giugno, si è tenuto un sabato al mese, dalle 15.30 alle 17.30 con un ciclo di conferenze su: Bioetica fondamentale: l’origine, la questione antropologica, i modelli, i principi e la visione attuale (prof.ssa G. Brambilla); Bioetica e Biodiritto: le leggi ingiuste e i principi non negoziabili (Avv. Massimo Micaletti); Bioetica “in pillole”: contraccettivi, intercettivi e contragestativi (don Simone Barbieri); Il rifiuto della vita nascente (don Francesco Giordano); L’industria dell’infertilità (Dott. Fabio Faggioli); Bioetica alla fine della vita: eutanasia, suicidio assistito e DAT (Magistrato Giacomo Rocchi).
Nel corso, si è ripartiti dalle basi e, in particolare, dalla questione epistemologica, indagando sulle origini della Bioetica, ripercorrendo la sua storia, analizzandone modelli e principi fino a proporne una definizione. Proposito impegnativo questo, visto che ad oggi gli studiosi ancora non trovano piena convergenza né dal punto di vista del suo oggetto materiale né sul suo oggetto formale. Se la vita umana è intangibile e merita rispetto incondizionato, la Bioetica che ne scaturisce non potrà essere un elenco di bei principi dedotti da un “umanesimo” e di fatto nemmeno da un’antropologia elevata, ma un sapere di tipo pratico. La conoscenza morale, infatti, non avviene mediante deduzione applicativa da affermazioni metafisiche sulla natura dell’uomo, ma come una luce di verità sul bene umano. Oggi è ancora più lampante il fatto che un’etica costruita alla luce della sola ragione sarà in grado soltanto di stabilire dei limiti approssimativi alla oggettivazione dell’altro che però risulta di per sé inevitabile. L’uomo, infatti, è sempre tentato da una forma di utilitarismo. Del resto, se egli da solo deve garantirsi la sua esistenza, il suo futuro non potrà mai essere completamente disinteressato: l’altro gli apparirà sempre in qualche modo come un mezzo per la sua felicità, un mezzo per sé, per garantirsi la sua esistenza.
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Ed è proprio ciò che è stato affrontato passando di tema in tema, in questo avvincente percorso di sei incontri, dove sono stati toccati i temi “classici” della Bioetica. Dopo una prima lezione sui fondamenti della bioetica della prof.ssa Giorgia Brambilla, l’avvocato Massimo Micaletti si è soffermato sul Biodiritto, con una carrellata sulle cosiddette “leggi ingiuste” del panorama bioetico; è seguita la brillante lezione di don Simone Barbieri che dopo aver presentato gli aspetti scientifici di contraccettici, intercettivi ed antinidatori ne ha smascherato i gravi problemi etici ed antropologici. Nel percorso sui temi “classici” della Bioetica, non poteva mancare una lezione sull’aborto, tenuta da don Francesco Giordano, seguita da quella sulla fecondazione artificiale, particolarmente dedicata alla cosiddetta “industria dell’infertilità” che ruota attorno alla maternità surrogata e alla crioconservazione degli ovociti, a cura di Fabio Faggioli. Ha chiuso il corso il Magistrato Giacomo Rocchi, che, dopo aver chiarito i fondamentali problemi etici legati all’eutanasia e all’accanimento terapeutico, ha illustrato i vari passaggi della legge 219.
Ogni tema è stato argomentato, com’è tipico della Bioetica, prima dal punto di vista scientifico per una ricognizione di base necessaria ad acquisire elementi per elaborare il giudizio; in secondo luogo, sono state mostrate le tesi contrarie alla dignità e alla vita umana e tutti i difetti sul piano logico e morale; infine, sono state presentate le tesi consone e coerenti con il bene e la verità della persona. La trattazione dei vari aspetti ha lasciato spazio al dialogo ma non ai compromessi.
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È stato un percorso stimolante ed arricchente, ma “il bello deve ancora venire”! Ci sono ancora molti altri temi su cui formarsi per formare e aiutare chi ci sta accanto, nella continua riscoperta della verità. Ed è per questo abbiamo deciso di non fermarci qui, ma di avviare una seconda sessione del corso “Riscoprire la Bioetica”, che partirà ad Ottobre, sempre nella doppia modalità, presenziale e in streaming, dedicata questa volta ai temi bioetici più recenti e “nuovi” per questa disciplina: I presupposti filosofici della Bioetica: la nuova gnosi (Prof. Pierluigi Pavone); Bioetica, omosessualismo e gender (Dott. Rodolfo de Mattei); Manipolazione genetica e problemi bioetici (Dott.ssa Martina Collotta); Neurobioetica ed enhancement (Dott.ssa Giulia Bovassi); Bioetica, adolescenza e dipendenze (Prof.ssa Giorgia Brambilla); Aspetti medici, filosofici e bioetici della morte cerebrale (Prof.ssa Doyen Nguyen).
Mostreremo che le questioni possono essere certamente nuove, ma non l’essere umano né la legge scritta nella sua natura. La questione alla radice delle problematiche bioetiche è, infatti, quella di senso; e forse è proprio per sfuggire a tale angosciante domanda che l’uomo cerca di assicurarsi un controllo completo sulla vita attraverso la pretesa di assoluta libertà illudendosi di avere potere su di essa e ricalcando l’antico sogno di autofabbricarsi. Dopo la pausa estiva si riparte: vi aspettiamo con entusiasmo! (Maddalena della Somaglia)